EMANUELA COLLAREDA
■ SOMMARIO
Che cosa succede se noi, nel corso delle nostre attività di gruppo, convochiamo nella scena del protagonista alcuni ‘oggetti’ del suo quotidiano? E gli ‘oggetti’ quindi facessero risuonare, dessero voce al loro particolare sguardo sulla sua vita? Questo testo narra di un percorso in piccolo gruppo che ha utilizzato la tecnica psicodrammatica (preceduta da una elementare pratica di scrittura) con il fine della crescita personale; in questo percorso era stato previsto l’utilizzo di un filo conduttore che attraversava tutti gli incontri: la convocazione e il dare voce agli oggetti del quotidiano. Vengono riportati alcuni frammenti di lavoro e brevi considerazioni, premessa per noi – ci proponiamo – di futuri sviluppi e lavoro.
Parole chiave: oggetti, oggetti-specchio, ambiente non umano, vita quotidiana, storia personale.
■ THE MIRROR-OBJECTS ON STAGE
Psychodramatic work with everyday objects
What happens if, in the course of our group activities, we summon to the protagonist’s scene some ‘objects’ from his everyday life? And what if these ‘objects’ reverberate and give voice to their unique outlook on his life? This article explores a psychodramatic experience (preceded by an elementary writing practice) with a small group aimed at developing personal growth. All the sessions were meant to have a common thread: the summoning and giving voice to everyday objects. This article presents some fragments and brief considerations – a premise which we intent to further develop and work on.
Key words: objects, mirroring objects, inanimate environment, everyday life, personal history.